Disturbi d’ansia in gravidanza e nel post partum

Chiunque sa che cos’è l’ansia e l’ha sperimentata nella vita. Quando però parliamo di ansia in gravidanza o nel post partum dobbiamo cercare di capire quando è normale averla oppure diventa un ostacolo.
La componente ansiosa in gravidanza, entro un limite di normalità, è assolutamente normale. Questa si sviluppa in preparazione all’evento della nascita e al successivo periodo postnatale.
Numerosi saggi fin dagli anni 50, hanno cercato di definire i vari cambiamenti che la donna sviluppa in questo periodo della sua vita.
Dalla modifica dell’immagine di sé, a quella corporea, ai cambiamenti in relazione al cambio di status. Identificando anche i periodi di cambiamento maggiori, come quelli in prossimità del parto.

Disturbi d’ansia in gravidanza e nel post partum

Chiunque sa che cos’è l’ansia e l’ha sperimentata nella vita. Quando però parliamo di ansia in gravidanza o nel post partum dobbiamo cercare di capire quando è normale averla oppure diventa un ostacolo.
La componente ansiosa in gravidanza, entro un limite di normalità, è assolutamente normale. Questa si sviluppa in preparazione all’evento della nascita e al successivo periodo postnatale.
Numerosi saggi fin dagli anni 50, hanno cercato di definire i vari cambiamenti che la donna sviluppa in questo periodo della sua vita.
Dalla modifica dell’immagine di sé, a quella corporea, ai cambiamenti in relazione al cambio di status. Identificando anche i periodi di cambiamento maggiori, come quelli in prossimità del parto.

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Il problema è capire quando e come l’ansia diventa eccessiva da richiedere aiuto.
Uno dei maggiori problemi quando parliamo di ansia perinatale, è che manca una definizione corretta univoca di ansia e di disturbo d’ansia perinatale. Questo è un problema perché non permette bene di definire la condizioni e quindi di definire percorsi di cura specifici.
Si ipotizza che fino o oltre il 21,0% delle donne possa sviluppare ansia o disturbi d’ansia nel peripartum (1 donna su 5), numeri elevati e poco posti all’attenzione.
Tendenzialmente possiamo raggruppare l’ansia in tre gruppi:

  • Sintomatologia Ansiosa (Ansia Perinatale)
  • Disturbi d’ansia (DSM-5)
  • Ansie legata alla gravidanza (Pregnancy-related Anxiety)

Sintomatologia ansiosa (ansia perinatale)

L’ansia perinatale si riferisce a esperienze di ansia che si verificano durante il periodo perinatale, che include quindi la gravidanza e il primo anno dopo il parto.
Questo termine abbraccia una vasta gamma di condizioni e può includere sintomi come preoccupazioni eccessive riguardo alla salute del feto/bambino, paura del parto, dubbi sulla capacità di essere un buon genitore, nonché preoccupazioni legate ai cambiamenti nella vita sociale, professionale o di coppia che possono seguire la nascita di un bambino.
Tipologie:

Intesa come una sorta di tratto personale più stabile nel tempo che nella gravidanza si è accesso con maggiore intensità portando nel periodo perinatale ad influenzare l’esperienza complessiva della gravidanza e del postpartum negativamente, rendendo la donna più suscettibile a preoccupazioni continue e diffuse riguardo alla salute, al benessere del bambino, e alle proprie capacità di maternità.

È la forma più frequente, e si riferisce ad un’esperienza di ansia che è temporanea, immediata e specifica per una situazione (es. gravidanza) o un evento che viene percepito come minaccioso o stressante.

Indica una tendenza della donna a preoccuparsi eccessivamente con pensieri e immagini negative rispetto allo stato attuale o al futuro. Come, ad esempio, preoccupazioni relativi alla possibilità che possa esserci qualche complicazione in gravidanza, rispetto alla salute del feto o relativi alla propria capacità di ricoprire adeguatamente il ruolo di genitore oppure rispetto alla fase successiva della nascita del bambino. Si tratta di preoccupazioni rispetto alla capacità di essere un buon genitore punto.

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Disturbi d’ansia classici

Tipologie:

  • Diagnosticato laddove si presentino ansie preoccupazioni eccessive, timori e ansie eccessive rispetto al gravidanza e a tutto ciò che riguarda il feto e poi il neonato. Tipici sono i sintomi fisici come stanchezza, irritabilità, tensione, difficoltà di concentrazione e insonnia che frequentemente possono essere scambiati per normali in gravidanza e nel postpartum portando a non diagnosticare il GAD nella donna.
  • I temi generali principali delle preoccupazioni perinatali ruotano attorno a:
    • Paure rispetto al benessere fetale (complicanze gravidanza) e al neonato
    • Paure rispetto al benessere materno (salute materna)
    • Malattia nel partner (mancanza di supporto, anche economico)
    • Mortalità genitoriale (lasciare orfano il neonato)
  • Non curare il GAD può provocare delle complicanze, tra cui maggiore rischio di depressione post-partum, complicanze ostetriche (aumento del rischio di parto pretermine e basso peso alla nascita) e una maggiore difficoltà nell’interazione madre-neonato
  • Il panico è condizione caratterizzata da ricorrenti attacchi di panico (PA) inaspettati e almeno uno di questi attacchi è stato seguito da 1 mese di persistente preoccupazione nei confronti d nuovi attacchi o delle possibili conseguenze di questi.
  • Il panico in gravidanza ha un esordio principalmente nei primi 3-6 mesi dal parto (2-3 trimestre) in corrispondenza delle maggiori modificazioni corporee come, ad esempio, un aumento di peso adattamento del sistema cardiovascolare, che provocano sensazioni in grado di causare maggiore allarme
  • Con una sintomatologia è simile a quella che caratterizza il disturbo negli adulti e in altre fasi della vita, quindi non diversa.
  • È smentita l’idea che in gravidanza la persona che ha sofferto di panico in passato, possa esserne protetta evitando nuovi attacchi.
  • È stata anche ipotizzata un’influenza positiva dell’allattamento con una sorta di protezione delle donne che allattano sul decorso del panico, ma non è stata confermata.
  • Non curare il panico, aumenta un rischio di depressione post-partum, mentre non è chiaro se vi sia un rischio aumentato di complicanze ostetriche quali ad es., parto pretermine, basso peso alla nascita.
  • Dopo la gravidanza, può esserci un incremento della sintomatologia soprattutto nelle donne che non riposano sufficientemente e che non vengono supportate.
  • Si definisce quando vi è un intensa paura o ansia nei confronti di situazioni sociali o prestazionali in cui l’individuo è esposto a un possibile esame, valutazione e giudizio da parte degli altri
  • I pazienti si sentono molto ansiosi e hanno paura di essere umilianti o imbarazzanti e questo porterà al rifiuto o all’offesa degli altri; quindi, le situazioni sociali vengono evitate o sopportate con intensa sofferenza
  • È raro un esordio in gravidanza, mentre è più frequente che vi sia un peggioramento sintomatologico in situazioni particolari:
    • Controlli ginecologici standard
    • Parto
    • Rientro al lavoro o inserimento al nido del bambino
  • Maggiore rischio sviluppo depressione post-partum (1 donna su 5)

Ansia legata alla gravidanza

L’ansia legata alla gravidanza è un quadro clinico caratterizzato da paure e preoccupazioni continue legate soprattutto alla condizione gestazionale.
I sintomi sono:

  • Paura dell’ignoto o di un evento specifico, come il travaglio o le anomalie fetali
  • Nervosismo, irritabilità
  • Sbalzi d’umore
  • Aspetti panico-fobici
  • Disagio per la sensazione di avere un bambino che vive nel proprio corpo
  • Problemi di sonno:
    -Insonnia iniziale
    -Difficoltà nel mantenere sonno, incubi notturni
    -Frequenti risvegli notturni
  • Stato di affaticabilità
  • Sintomi di iperarousal: Tremori, battito cardiaco accelerato o palpitazioni mancanza di respiro
  • Sintomi somatici gastrointestinali
  • Dolori diffusi
  • Riduzione del piacere fino a veri e propri dolori i durante i rapporti sessuali
  • Cefalea muscolo tensiva
  • Vertigini

Pensieri e preocupazioni con una tendenza al rimuginio costante, per diversi aspetti della gravidanza, del parto e del periodo post-partum, in particolare rispetto

  • L’ansia per la salute fetale
  • La perdita fetale
  • Il parto
  • La cura dei neonati
  • Genitorialità.
  • Comportamenti di ricerca di rassicurazione come il conteggio ossessivo dei movimenti fetali, chiamate frequenti e visite mediche, richieste di controlli ecografici aggiuntivi
  • Sviluppo di preoccupazioni sempre più intense fino ad arrivare a richiedere il parto cesareo
  • Evitamenti rispetto al parlare della gravidanza come tentativo di distanziarsi dalla loro condizione, evitare di rivelare la loro gravidanza agli altri o evitare di mostrarsi in pubblico o nascondere la loro gravidanza a causa della vergogna per il loro aspetto. È stato anche segnalato l’evitamento di determinate procedure mediche.
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Conseguenze ansia

Non curare l’ansia può avere conseguenze per la madre, per il feto/neonato e per la famiglia.
Molti studi dimostrano rischi elevati di conseguenze sullo sviluppo del feto, anche se non è chiaro se questo possa aumentare per certo un rischio di patologia nell’adolescenza / età adulta, per la gravidanza (basso peso alla nascita, parto pre-termine) e nella fase del post-partum con rischio maggiore di depressione, problemi di sonno e conseguenze sul comportamento del neonato (maggiore irritabilità, pianto ecc..)

Parola d’ordine: diagnosi precoce e corretta del disturbo

Come sempre, ma soprattutto e anche in gravidanza, ci si può curare rivolgendosi a specialisti.

Sia le terapie farmacologiche, che possono essere assunte sia durante la gravidanza che nel periodo dell’allattamento, che i percorsi specifici psicoterapeutici, rivestono un ruolo fondamentale per queste donne.

Non bisogna vergognarsi di soffrire d’ansia durante un periodo che è notoriamente “considerato il più bello” per una donna.

Molte donne soffrono d’ansia e anche di depressione nel peripartum

Curarsi è possibile senza pericoli per se stesse che per il feto/neonato

Se si incontrano medici, ostetriche o altre figure sanitarie che dicono il contrario, SCAPPATE! Cercate persone formate e che sappiano cosa significa curare una donna nel peripartum!

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Parola d’ordine: diagnosi precoce e corretta del disturbo

Come sempre, ma soprattutto e anche in gravidanza, ci si può curare rivolgendosi a specialisti.

Sia le terapie farmacologiche, che possono essere assunte sia durante la gravidanza che nel periodo dell’allattamento, che i percorsi specifici psicoterapeutici, rivestono un ruolo fondamentale per queste donne.

Non bisogna vergognarsi di soffrire d’ansia durante un periodo che è notoriamente “considerato il più bello” per una donna.

Molte donne soffrono d’ansia e anche di depressione nel peripartum

Curarsi è possibile senza pericoli per se stesse che per il feto/neonato

Se si incontrano medici, ostetriche o altre figure sanitarie che dicono il contrario, SCAPPATE! Cercate persone formate e che sappiano cosa significa curare una donna nel peripartum!

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Alcune testimonianze dei miei pazienti

  • Non penso di poter ricordare nella mia vita un momento così brutto. È iniziato tutto improvvisamente. Era un periodo stressante, ma quella sera a casa, mi stavo rilassando. Ero più tranquillo. Poi improvvisamente una sensazione di malessere fisico, sentivo che qualcosa non andava. Non riuscivo a descriverlo. Nel giro di pochi minuti, mi sembrava di essere un puglie che viene preso a pugni da qualcuno che non si vede. Mi mancava l’aria, tremavo come una foglia. Sentivo il cuore in gola e sudavo freddo. In quei momenti mi sono detto: ecco ora sto per morire, giovane, da solo a casa. Ero bloccato, non riuscivo a ragionare. Non sapevo cosa fare. Dopo venti minuti, che sembravano mille ore, mi sono a poco a poco calmato anche se mi sentivo come se un treno mi fosse passato addosso!

    Luigi, 35 anni, impiegato
  • Ormai mi sentivo come in un prigione! Non mi sentivo bene fisicamente, qualunque cosa mi preoccupava e mi stressava. L’idea fissa era come evitare di stare nuovamente male come quella volta. Questa apprensione mi consumava talmente tanto, che non avevo più energie, attenzione e tutto quello che facevo o tentavo di fare, lo facevo male e senza risultati. Non mi riconoscevo più. Avevo una paura di aver paura gigantesca che mi bloccava dal vivere!

    Paola, 23 anni, studentessa

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Prenotazioni Torino: +39 351 529 41 07

Visite TELEMEDICINA: Email per informazioni e prenotazioni francesco.cuniberti@gmail.com

Visite MILANO: presso Humanitas Pio X, prenota via web o al numero di telefono 02695170000 dal lunedì al venerdì 8.00 – 19.00 e sabato 8.00 – 13.00.

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